Tobias Conrad Lotter

 

Planisphaerium coeleste : secundum restitutionem Hevelianam et Hallejanam, da Atlas Novus, Augustae Vindelicorum, 1772

 

 

 

 

Tobias Conrad Lotter

 

Planisphaerium coeleste : secundum restitutionem Hevelianam et Hallejanam, da Atlas Novus, Augustae Vindelicorum, 1772

 

 

 

 

La grande tavola di Lotter, 47,5 per 56,5 cm , che ci propone i due emisferi celesti con un diametro di 26cm, venne pubblicata intorno al 1772 come tavola annessa all’Atlas Novus dello stesso autore.

  

 

Lotter si ispira alle tavole dai contenuti analoghi prodotti nel 1700 da De Wit, da Eimmart nel 1705 e da Seutter nel 1730. Lo stile con il quale vengono disegnate le costellazioni ricorda quello utilizzato da Hevelius.

 

Frederic de Wit, Planisphaerium coeleste, Amstelodami apud Fredericum de Wit, Amsterdam 1700(?)

http://www.atlascoelestis.com/de%20Wit%201700.htm

 

 

Georg Christoph Eimmart, Planisphaerium Caeleste Secundum Restitutionem Hevelianam et Hallejanam, Nuremberg 1705

http://www.atlascoelestis.com/eimmart%201705.htm

 

Mattheus Seutter, Planisphaerium Coeleste. Secunda Restitutionem Hevelianam et Hallejanam, Augsburg 1730

http://www.atlascoelestis.com/Seutter%20planisphaerium%201730.htm

 

 

Joannes Hevelius, Firmamentum Sobiescianum sive Uranographia, Danzica 1690

  

http://www.atlascoelestis.com/6.htm

 

 

I due emisferi celesti vengono proposti in proiezione polare eclittica stereografica, la visione è convessa cioè suppone l’osservatore essere all’esterno della sfera stellare.

Il reticolo eclittico considera i poli, la proiezione dell’eclittica, che coincide con le circonferenze dei cerchi sulle quali è posta una scala graduata al passo di 30° di longitudine. Dai poli si diramano dei raggi di longitudine eclittica ogni 30°. La latitudine viene letta sopra uno di questi raggi con la precisione di un grado.

Anche il reticolo equatoriale è ben rappresentato: Poli, circolo artico ed antartico, circolo del tropico del Capricorno e del Cancro, arco di competenza della proiezione dell’equatore e i due coluri. Il punto di tangenza dei due cerchi non rappresenta la loro continuità essendo spostata e ruotata di ben 180°.

Le stelle, prive di nomi e di lettere di riferimento, l’unica nominata è Sirius, sono posizionate per il 1772 e vengono disegnate con  simboli che corrispondono alle sei magnitudini. Quello relativo alla prima è colorato di giallo. La scala di riferimento, Magnitudines Stellarum, si conclude con il termine Nebulosa richiamato nella tavola solamente per le due Nubi di Magellano.  

 

Sirius

 

 

Oltre alle costellazioni di origine tolemaica sono presenti le otto introdotte da Hevelius, le dodici segnalate da Keyser e Houtman e ratificate da Bayer, quindi: Coma Berenices, Camelopard, Musca, Antinous, M. Maenalus, Columba Noae, Crux, Monoceros, Robur Carolin, Sextans Uraniae. Sono inoltre nominate come costellazioni alcune parti componenti di quelle tradizionali: Triang Min, Linum Bor e Linum Austr, Piscis Bor e Piscis Austr, Chara e Asterion, Castor e Pollux.  

 

Vedi:

 Breve storia della cartografia celeste occidentale

http://www.atlascoelestis.com/introduzione2.htm

 

 

 

 

 

Le dodici costellazioni di Keyser e Houtman

 

 

 

Antinous

 

 

 

Chara e Asterion, Coma Berenices

 

 

 

Triang Min, Linum Bor. e Linum Austr., Piscis Bor. e Piscis Austr.

 

 

 

In Cassiopea è disegnata in giallo la Nova del 1572, nella Balena viene nominata e disegnata la stella variabile Mira e nel circolo australe le due nubi di Magellano: Nub Min e Nub Major.

 

 

La Nova del 1572 in Cassiopeia

 

 

 

Mira  nella Balena

 

 

 

Nub Min  e Nub Major

 

 

 

 Il fondo dei due planisferi è colorato di un verde chiaro ad esclusione della fascia percorsa dalla Via Lactea che in questo modo è messa ancora di più in evidenza.  

 

Nei due lati maggiori della tavola l’autore ci propone dieci schemi illustrativi. Due sono relativi alle sfere armillari e altri due al globo celeste e al globo terrestre. Gli altri sei presentano argomenti cosmologici e cosmogonici e portano il titolo di:

Hypothesis Tychonica

Hypothesis Ptolemaica

Aestus Maris per Motum Lunae che spiega il fenomeno delle maree

Illuminatio Lunae per Solem che descrive le fasi lunari

Hypothesis Copernicana

Motus Terrae Annus circa Solem che illustra l’alternarsi delle stagioni.  

 

 

 

 

Sfere armillari

 

 

  

 Globo celeste e globo terrestre

 

 

Hypothesis Tychonica  

 

 

Hypothesis Ptolemaica

 

 

Aestus Maris per Motum Lunae che spiega il fenomeno delle maree  

 

 

Illuminatio Lunae per Solem che descrive le fasi lunari  

 

 

Hypothesis Copernicana  

 

 

Motus Terrae Annus circa Solem che illustra l’alternarsi delle stagioni.  

 

 

 

 

 

TAVOLA 

 

 

 

 

 

Emisfero Boreale

 

 

 

 

Emisfero Australe

 

 

 

 

Particolare dell'edizione del 1740, formato 57 cm per 47,5

 

 

 

Titolo dell'Atlas Novus

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA

GIUGNO 2017