Geminiano Montanari

Cometes Bononiae Observatus Anno 1664 et 1665 . Astronomicophysica dissertatio,  Bologna 1665

 

 

Geminiano Montanari

 

Cometes Bononiae Observatus Anno 1664 et 1665 . Astronomicophysica dissertatio,  Bologna 1665

 

  

 

Il volume dedicato da Montanari alla grande cometa che osservò nell’inverno del 1664 nei cieli della campagna di Bologna contiene una interessante tavola che riassume  in tre momenti distinti le osservazioni effettuate dall’astronomo.

La parte più cospicua, la Via Cometae perfida Bononiae Observata à Die 16.Xmbris 1664. Nocte seguente ad diem usq. 24. Ianuarij 1665. N. S., è dedicata al teatro celeste nel quale si svolse il passaggio della cometa: è costruito in proiezione concava su di un reticolo polare eclittico che comprende l’Eclittica stessa, sulla quale è riportata una scala graduata con tacche di 5 gradi di longitudine, dalla quale si dipartono in corrispondenza dell’inizio di ogni costellazioni zodiacale, quindi ogni 30°, delle linee di longitudine ampie circa 70° di latitudine. Del reticolo equatoriale è riprodotto soltanto un arco dell’Equatore.

 Nella carta sono rappresentate le costellazioni tolemaiche oggetto del passaggio della cometa, sopra ad Argo è però disegnata anche la rarissima costellazione del Gallus, ideata ed incisa per la prima volta in alcune carte celesti della prima parte del seicento da Plancius, Habrecht II e J. Bartsch. Le stelle sono distinte in cinque classi di magnitudine.

 

Gallus

 La cometa, della quale è disegnata con cura la coda precisandone l’estensione e la direzione, appare in diciotto posizioni distinte. Per ognuna di questa, nella tabella posta all’angolo in basso a destra della tavola, si possono leggere la Longitudo e la Latitudo espresse in gradi e minuti.

 

 

 

Nella terza parte della tavola, Imago Cometae cum maior apparuit, l’astro chiomato, coda e nucleo compresi, viene disegnato come apparve al massimo della sua estensione.

La tavola e l’intero volume di Montanari vengono riprodotti per cortesia del Max Planck Institute for the History of Science (Max Planck Institut für Wissenschaftsgeschichte) di Berlino.

http://echo.mpiwg-berlin.mpg.de/MPIWG:NNGRP192

 

 

 

Sull’opera e la vita di Geminiano Montanari, erede di seconda generazione della scuola di Galileo, rimando alla ricca nota biografica redatta da Ivano Dal Prete per il Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 75, del 2011 e pubblicato in Treccani.it, l’Enciclopedia Italiana, al seguente indirizzo:

http://www.treccani.it/enciclopedia/geminiano-montanari_(Dizionario-Biografico)/

 

 

Dalla scheda del Dizionario riporto soltanto alcuni paragrafi che si riferiscono alla produzione del volume che esaminiamo in questa sede e alla complessa opera di Montanari nel campo dell’astronomia:

Negli anni bolognesi il M. consolidò la sua fama come astronomo, in particolare dopo la partenza di Cassini per Parigi. Allora la collaborazione con l’astronomo ligure si era già tradotta in nuove correzioni alle effemeridi di Lansberg – calcolate con l’aiuto degli allievi G. Grassini e F. Mezzavacca – e in studi sulla variazione dell’obliquità dell’eclittica, che il M. correttamente ritenne stabile nel tempo (Ephemeris Lansbergiana, Bononiae s.d. ma 1665). Va indubbiamente ricondotta alla tradizione galileiana l’attenzione da lui prestata allo studio fisico dei corpi celesti, spesso congiunto a una vivace polemica antiaristotelica. Nel 1664, osservò l’apparizione della grande cometa utilizzando un telescopio e un reticolo filare di propria costruzione. La misura della parallasse, e quindi della distanza dalla Terra, gli consentì di porre la cometa ben al di là della Luna, contro le concezioni aristoteliche che consideravano le comete un fenomeno sublunare (Cometes Bononiae observatus, Bononiae 1665). Tuttavia, egli non riteneva probabile che si trattasse di corpi stabili soggetti a ritorni periodici, vedendovi piuttosto momentanee condensazioni dell’etere interplanetario, un’opinione che non verrà scossa nemmeno dalle osservazioni delle grandi comete del 1680-82 (Copia di due lettere scritte all’iIllustrissimo signor Antonio Magliabechi..., Venezia 1681).

Il Discorso astronomico sopra la sparizione d’alcune stelle (Bologna 1671) viene spesso citato come uno dei più significativi contributi del M. all’astronomia per il suo carattere pioneristico nel campo dello studio delle stelle variabili. Vi si ribadiva infatti l’inconsistenza della tesi dell’incorruttibilità dei cieli, allegando casi di variazioni nel sito delle stelle fisse e soprattutto di cambiamenti nella loro luminosità. In particolare, il M. osservò la variabilità di Algol, senza tuttavia riuscire a stabilirne il periodo, con ogni probabilità perché gli esempi a lui disponibili suggerivano variazioni di lunga durata mentre il periodo di Algol è pari a soli 2 giorni e 21 ore. Continuò almeno fino al 1677 le osservazioni di stelle variabili, riprese da F. Bianchini dal 1683 in stretta continuità con il lavoro del maestro e sotto la sua direzione.

Il M. assunse non di rado un atteggiamento critico nei confronti del copernicanesimo e del moto della Terra, mai apertamente sostenuti. Una tale posizione, comune ad altri astronomi italiani vicini agli ambienti bolognesi e romani quali Cassini e Bianchini, può indubbiamente trovare radice nella riluttanza a discutere problemi cosmologici tipica dell’astronomia italiana dopo la condanna di Galileo. Non c’è dubbio, tuttavia, che nell’ambito della metodologia scientifica del M. lo scetticismo nei confronti del moto della Terra apparisse giustificato dalla perdurante mancanza di solide prove sperimentali in suo favore. In loro assenza, il copernicanesimo rimaneva una raffinata e forse plausibile ipotesi, ma non certo una verità da propagandare e sostenere con il «settarismo» che il M. talvolta rimproverava ai suoi seguaci…

….Di natura più personale che istituzionale fu invece lo stretto rapporto tra il M. e il senatore G. Correr, il quale, con il suo aiuto, iniziò nel 1679 la costruzione di un grande osservatorio astronomico nel proprio palazzo sul Canal Grande.

Come si deduce da alcuni passi dell’Astrologia convinta di falso (Venezia 1685, pp. 123 s.), una ben nota lettera ad A. Magliabechi del 5 dic. 1680, e soprattutto una lettera inedita a Cassini del 27 settembre dello stesso anno, l’osservatorio veneziano occupava una torre del diametro di 6,5 m . di palazzo Correr sul Canal Grande nella contrada di S. Simeone Profeta. Il terrazzo si elevava a circa 30 metri sopra il pelo dell’acqua mentre la stanza sottostante ospitava una meridiana solare e stellare; alte finestre disposte ai quattro punti cardinali permettevano di maneggiare telescopi lunghi fino a 7,5 m . Il piano inferiore era occupato dalla biblioteca e come direttore della specola il M. disponeva di un appartamento privato nel palazzo. Gli strumenti erano di provenienza inglese e olandese, oppure erano lavorati nel palazzo sotto la direzione del M. stesso. Tra questi ultimi spiccavano un triangolo filare in ferro – basato sullo strumento omonimo descritto da G.B. Riccioli nell’Almagestum Novum (Bologna 1651, libro V, cap. 15, p. 355) – che rappresentava lo strumento principale della terrazza, e un sestante in ottone da 1,5 m di raggio che impiegava cannocchiali anziché mire a visuale libera come nei contemporanei strumenti di J. Hevelius. Facevano parte della dotazione anche un telescopio da 25 e uno da 50 piedi veneziani di focale (7,5 e 15 m circa), utilizzati soprattutto per osservazioni dei satelliti di Giove e Saturno in coordinamento con quelle di Cassini a Parigi. Orologi a pendolo con il quadrante illuminato dall’interno avrebbero dovuto permettere di leggere l’ora esatta anche nell’oscurità. Dopo la scomparsa del M., la direzione della specola venne affidata a F. Spoleti e C. Martinelli, ma la scomparsa di Correr (1694) mise a nudo i limiti derivanti dalla mancanza di un supporto istituzionale: un secolo dopo la fondazione, G. Toaldo poteva ancora ammirare la «Torretta» ma gli strumenti erano stati da tempo venduti a peso di ferro vecchio. 

 

Bibliografia:

Basil Brown: Astronomical Atlases, Maps & Charts, pagina 44, London 1932

 

 

 

 La Tavola

 

 

Confronta con

http://warburg.sas.ac.uk/vpc/VPC_search/pdf_frame.php?image=00043418

http://warburg.sas.ac.uk/vpc/VPC_search/record.php?record=51048

 

 

 

Il Testo

 

 

   

  

  

  

 

 

Le prime cinque osservazioni

 

 

  

  

  

 

Le osservazioni dal 26 al 30 dicembre

 

  

  

  

 

Le osservazioni del gennaio 1665

 

 

  

  

  

  

  

  

  

  

  

 

 

   

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il percorso della cometa del 1664-1665

per cortesia di

Museo Galileo di Firenze

 

 

 

Leggi la voce Comet come appare nel

A New Royal and Universal Dictionary 

of Arts and    Sciences,    London     1770-1771

di

M. Hinde, W. Squire, J. Marshall, Thomas Cooke

 

 

LA COMETA 

OSSERVATA DA NEWTON

per cortesia di 

Cambridge University Library

 

 

 

 

Confronta con

 

Theatrum Cometicum di Lubienietzki

 

 

 

 

Gian Domenico Cassini

 

Theoriae motus cometae anni MDCLXIV pars prima Ea præferens, quæ ex primis observationibus ad futurorum motuum prænotionem deduci potuere, Cum nova investigationis methodo, tum in eodem, Tum in comete novissimo anni MDCLXV ad praxim revocata. Auctore Ioanne Dominico Cassino Bononiensis Archygymnasii astronomo

Romae M.DC.LXV.

Ex Typographia Fabii de Falco 

 

http://www.atlascoelestis.com/Cassini%201664%20cometa%20base.htm

 

 

Anonimo

Kurzverfasster historischer Bericht, aller derjenigen Cometen, so innerhalb hundert Jahren, das ist: vom Jahr 1566. bis auff das jezige 1664. Jahr, sonderlich den 18. Decem. St. N. zu Augspurg, und dann ferner zu Nürnberg, Straßburg, Hamburg, Lübeck, Leipzig und anderer Orten ist erschienen, samt dero darauf erfolgeten Würckungen

http://www.atlascoelestis.com/anonimo%20dic%201664%20base.htm

 

 

Johann Matthias Schneuber

Umständliche Beschreibung deß grossen Cometen, welcher im Anfang dess Christmonats 1664 erschienen und biss zu end deß Jenners 1665 gestanden; samt beigefügter Abbildung dess gantzen Lauffs, und beiläuffiger Bedeutung in underschidliche Kurzgedichte verfaßt, Strassburg 1665.

http://www.atlascoelestis.com/Schneiber%201665%20base.htm

 

 

Anonimo

Nürnbergische Observation deß neuen Cometens, das ist: Kurtze historische Erzehlung des im nechsten Monat Decembris vergangenen 1664 Jahrs, erschienen erschröcklichen Comet-Sterns wunderbaren weiten Lauffs, Veränderung und Ende ...      Johann Andreas Endter und Wolffgang Endters dess Jüngern, Nürnberg 1665

http://www.atlascoelestis.com/Rara%20N9645%201665%20base.htm

 

 

 

 

e con

 

Johannes Hevelius

Cursus Cometae anno 

1664 et   1665 a   die 14 decemb. ad diem 18 febr.

 Gedani 1665

 

 

 

 

e con

 

Gianfrancesco Castagnola

 

Observationes In Meridiano Genuae E' Coelo Inter Fixas Motus Cometae Noctibus Subsequentibus Signatis Diebus, Deductae a Io: Francisco Castagnola Q. Pauli Aemilii Q. Hieronymi Ligure, Genova 1665

 

 

 

 

e con

John Ray and Samuel Dale

Observations Made at Rome, by the Late Reverend Mr. John Ray, of the Comet Which Appeared Anno 1664. Communicated to the Publisher by Mr. Samuel Dale. In Philosophical Transactions,  London   1706

 

http://www.atlascoelestis.com/Ray%201706%20base.htm

 

 

 

 

 

La cometa osservata in Giappone

Matasaburou and Comet C/1664 W1

By Steve Renshaw and Saori Ihara

 

 

 


Antologia delle osservazioni di C/1664 W1, la grande cometa del  1664-1665 di Hevelius e Lubienietzki  


http://www.atlascoelestis.com/Cometa%201664%20antologia%20base.htm

 

 

 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA

FEBBRAIO 2014