Petrus Apianus

Horoscopion Apiani Generale…, Ingolstadt 1533

 

 

Petrus Apianus

 

Horoscopion Apiani Generale…, Ingolstadt 1533

 

 

 

segue dalla pagina principale

Il planisfero che presento in questa pagina illustra la Pars Secunda, de vario et multiplici usu huius horoscopii… del manuale che Apiano pubblicò a Ingolstadt nel 1533: Horoscopion Apiani Generale. Lo strumento descritto, l’Horoscopion, è un particolare astrolabio dedicato sia alla soluzione dei normali problemi di carattere astronomico  che a quelli relativi alla misura delle dimensioni di oggetti non direttamente accessibili.

Il libro è pertanto diviso in quattro parti: la prima, dopo la dedica a Carlo V, è dedicata alla descrizione dello strumento, la seconda è quella più propriamente astronomica, la terza è dedicata alla risoluzione di problemi di altezze, distanze e dimensioni di oggetti fuori della portata della misura diretta di un uomo. L'ultima tratta dell'uso dell'Horoscopion come orologio notturno. A tale scopo vengono utilizzate le costellazione delle orse che sono disegnate nei particolari, la stella Alcor viene nominata col nome proprio. L'Orsa Maggiore è rappresentata però da un carro trainato da tre cavalli, Ursa maior sive Plaustrum (Rappresentazione greca arcaica pretolemaica).  Tutto il testo è esposto con il metodo della risoluzione per problemi. Tutto il testo è esposto con il metodo della risoluzione per problemi.

 

Ursa maior sive Plaustrum

 

Il planisfero è in proiezione polare equatoriale equidistante concava e rappresenta l’emisfero boreale  a partire dal Polo equatoriale fino al Tropico del Capricorno. Il reticolo di riferimento comprende il Tropico del Cancro, quello del Capricorno, l’Equatore, l’Eclittica , i due Coluri e una fascia dello Zodiaco intorno all’Eclittica  delimitata da due circoli di 10° di latitudine Nord e Sud, suddivisa in zone di 30° di longitudine. L’Eclittica è graduata da tacche di un grado di longitudine. Le stelle più importanti di prima e seconda grandezza vi sono posizionate per il 1533. Sedici di queste sono numerate in numeri romani secondo l’elenco riportato nel Problema Decimum della Pars Prima.

 

Elenco delle stelle

Nel planisfero trovano posto ventuno costellazioni tolemaiche, diciannove rappresentate dal disegno integrale del personaggio mitologico, due secondo il concetto che la parte rappresenta il tutto per cui l’Auriga è la sola Capra e il Perseo la sola Testa di MedusaTra le altre manca la costellazione dell’Orsa Minore sostituita da un gruppo di tre ragazze che guardano verso una donna seduta sopra una poltrona ( Figlie dell’Orsa)

 

        

Testa di Medusa e Capra               Figlie dell’Orsa

Secondo alcune interpretazioni, vedi l’articolo sotto riportato di Paul Kunitzsch, questi quattro nuovi personaggi, con gli altri che descrivo di seguito, sono un omaggio di Apiano alla tradizione astronomica preislamica alla quale fa anche riferimento Al Sufi nel suo Liber  locis stellarum fixarum del 964. Le altre figure preislamiche sono: Pastor, Canis et Oves, nella zona tipica di Cefeo, Quinque Dromedarii, la Testa del Drago, Duae Alae, rappresentate come una corona sopra la costellazione del Cigno.

 

             

Pastor, Canis et Oves          Quinque Dromedarii

Duae Alae

 Questi ultimi tre gruppi stellari sono anche citati nell’opera più maestosa di Apiano, l’Astronomicum Caesareum del 1540 ripresi, secondo l’autore, direttamente dall’opera di Al Sufi. Come in altre tavole dell’epoca Bootes è accompagnato da due cani, da non confondere con la costellazione dei Canes Venatici,  e la Lyra  è nella sua doppia forma di strumento musicale, in questo caso secondo la tradizione italiana per cui la lira da braccio è simile ad un violino, e in quella di Vultur cioè l’aquila della tradizione araba (Vega).

 

 

PARS LIBRI HUIUS

 QUARTA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Paul Kunitzsch

Peter Apian and "Azophi":

Arabic constellations in renaissance astronomy

 

per cortesia di

Science History Publications Ltd

 

 

 

Il mito di Fetonte

Rosa

 

 

Sulla vita

 e la produzione dell'autore

 consulta la voce di

 Wikipedia

 

 

Sopra l'origine delle costellazioni australi leggi il seguente articolo di

E. B. Knobel

 

 

 

ASTRONOMICUM CAESAREUM


 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA