William Rutter Dawes

The Stars, in six maps, on the gnomonic projection, London 1844

 

 

 

William Rutter Dawes (1799-1868)  

The Stars, in six maps, on the gnomonic projection, revised by the Rev. W.R. Dawes. Under the superintendence of the Society for the Diffusion of Useful Knowledge. London 1844  

 

 

 

 

Segue dalla pagina principale

 

William Rutter Dawes, sacerdote, medico e astronomo londinese ci presenta in sei mappe, per conto della SDUK, l’opera di cartografia celeste forse più ristampata nell’ottocento. La Society for the Diffusion of Useful Knowledge (SDUK) fondata a Londra nel 1826 si proponeva, infatti, lo scopo di produrre volumi scientifici divulgativi a basso prezzo e a larga diffusione destinati a raggiungere la classe operaia e quella media elevandone la preparazione culturale. La SDUK , la cui casa editrice era diretta da Charles Knight, fu liquidata nel 1848, nonostante ciò alcune delle sue opere continuarono ad essere ristampate, tra queste, con particolare fortuna sino all’inizio del novecento, la The Stars di Dawes.

 

 

In sei mappe di cm 45 per 31 in proiezione gnomonica concava incentrata sui poli equatoriali viene riprodotta tutta la volta celeste. Quattro mappe rappresentano la fascia intorno all’equatore fino ad un’escursione di 40-45 gradi di declinazione Nord e Sud, ognuna rappresenta sei ore di Ascensione Retta. Le altre due mappe riportano le stelle intorno ai due poli per un’estensione di 90 gradi di declinazione. 

 

Polo celeste boreale, a sinistra quello equatoriale a destra quello eclittico

 

Il reticolo di riferimento è quello equatoriale, la Declinazione e l’A. R. sono scandite da tacche ogni grado e da linee interamente tracciate ogni cinque. L’Ascensione retta è leggibile sia in gradi che in ore. Un’altra banda che corre lungo i lati delle tavole, scandita nei mesi e nei vari giorni, permette di calcolare il giorno nel quale ogni stella raggiunge il culmine della sua altezza a mezzanotte, si veda ad esempio la stella Alpherat nella testa di Andromeda, riprodotta nella tavola 1, per la quale il culmine avviene il giorno 20 di settembre. Tenendo conto che la volta stellata si sposta verso occidente di 15 gradi per ogni ora è possibile determinare la culminazione di ogni stella presente nelle mappe. In ognuna delle mappe è disegnato anche il reticolo incentrato sull’eclittica con maglie di cinque gradi.

 

La stella Alpherat nella testa di Andromeda

 

Vi sono riportate stelle sino alla sesta-settima grandezza, fino alla quarta sono riconoscibili da simboli distinti. E' evidente il tracciato della Via Lattea così come, nella sesta tavola, la Piccola e la Grande Nube di Magellano.

 

Nell'emisfero australe la Piccola e la Grande Nube di Magellano disegnate come due macchie grigie

 

 Le stelle sono identificate da lettere greche secondo il Bayer o da numeri arabi secondo il Flamsteed, le più luminose riportano anche il nome proprio, in particolare quelle per le quali l’origine è araba. La magnitudine e la posizione degli astri, che è stata calcolata tenendo conto della precessione degli equinozi per il 1830 con l’aiuto di W. Newton, hanno per riferimento i cataloghi più aggiornati tra i quali quello dell’Astronomical Society e quello del Piazzi. Le sei carte sono precedute da una tavola di spiegazioni.

Il delicato ma incisivo disegno delle costellazioni è opera dell’architetto W. B. Clarke, la stampa è a cura di J. & C. Walker. L’editore è Charles Knight. Il colore è stato aggiunto successivamente a mano.

   

 

Titolo ed introduzione

 

 

 

 

Consulta

per cortesia di ADS

articolo del 1913 su Dawes

 

per cortesia di Wikipedia

  Vita e opere dell'autore

SDUK

 

per cortesia di History of Astronomy of Michael Oates

Vita e opere dell'autore

 

per cortesia di Google libri

lo storico libro del matematico Augustus de Morgan sulla

Proiezione Gnomonica

 

 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di

FELICE STOPPA