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       Johann G. Doppelmayr  | 
      
       Globi Coelestis in Tabulas planas redacti Pars II, Norimberga 1742  | 
    
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 Johann
      G. Doppelmayr Globi Coelestis in Tabulas planas redacti Pars II. In qua Longitudines Stellarum fixarum ad anum Christi completum 1730 tam arithmetice quam Geometrice exhibentur.. 
 
 Si tratta della
      carta numero 21 dell’
      Atlas
      Coelestis
      (1742) di Johann Gabriel Doppelmayr che il professore di matematica
      all’Aegidien Gymnasium di Norimberga, rifacendosi in parte al lavoro di
      Pardies, redasse intorno al 1720 per conto dell’officina tipografica
      fondata nella stessa città nel 1702 dal cartografo Johann Baptist Homann.
       La
      mappa, la seconda di sei che unitamente riproducano  l'intera volta
      stellata, è  quadrata di   La
      proiezione gnomonica è concava, cioè geocentrica, e le stelle, suddivise
      in classi graduate di sei magnitudini, sono posizionate calcolando la
      precessione degli equinozi per l’anno 1730, 
      vengono identificate da lettere dell’alfabeto latino, la
      successione ricomincia per ogni costellazione e corrisponde all’elenco 
      posizionato a destra e sinistra della carta dove, per ogni stella,
      troviamo le coordinate in latitudine e longitudine, la magnitudine e la
      descrizione della posizione anatomica nel personaggio mitologico.  I
      reticoli di riferimento permettono di calcolare la posizione delle stelle 
      in riferimento alla loro ascensione retta 
      e declinazione ( tacche di un grado) ma anche alla loro latitudine
      e longitudine (linee ogni 10 gradi). Sono evidenziate le linee dei
      tropici, l’equatore, l’eclittica, il coluro equinoziale e il punto
      gamma dell’Ariete.   
      Oltre alle costellazioni tolemaiche di pertinenza della fascia
      vengono descritte o disegnate le seguenti costellazioni non tolemaiche:
      Musca (è l’insieme delle stelle S, T, V, W elencate nella tabella
      dell’Ariete), Triangulum Minus, Lacerta S. Stellio, Grus, Phaenix,
      Vulpecula, Caput Medusae in Perseo ( ritroviamo le stelle di questa
      costellazione descritte nella tabella del Perseo).  Nella
      carta sono tracciati i percorsi delle seguenti comete osservate da Tycho
      Brahe  C/1577
      V1, C/1585 T1 e C/1590 E1, di Gian Domenico Cassini troviamo  
 
 In merito alla vita e alle opere di Doppelmayr leggi: The
      Atlas Coelestis (1742)
      of Johann Gabriel Doppelmayr
       di  Robert Harry van
      Gent.
         Questa
      carta, insieme ad una copia della “pars
      IV” di Doppelmayr, è in vendita a Milano presso  ANTIK
      Arte & Scienza di
      Daniela Giorgi  che
      ringrazio per avermi concesso di fotografare e pubblicare la sua rara 
      mappa celeste.   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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 Le Costellazioni 
 
 Le Costellazioni non tolemaiche 
 
 
 
 
 
 di Felice Stoppa 
 
 
 
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