Tomás López de Vargas Machuca |
Cosmografía
abreviada. Uso del globo celeste y terrestre-Planisferio
Celeste,
Madrid |
Tomás
López
Cosmografía
abreviada. Uso del globo celeste y terrestre-
Planisferio
Celeste,
Madrid 1786
Tomás
López de Vargas Machuca (Madrid
1730-1802), Geógrafo
de los dominios de Su Magestad, è ricordato per i suoi Principios
Geográficos aplicados al uso de mapas del
1775, l’ Atlas
elemental moderno, o colección de mapas para enseñar a los niños geografía
(1792) e la Cosmografía abreviada. Uso
del globo celeste y terrestre del 1786, opera quest’ultima dalla quale
sono estratte le tavole che presento in questo articolo, tra le quali, rara per
essere in lingua castigliana, quella doppia relativa al Planisferio
celeste.
La
Cosmografia abreviada, in due tomi,
il primo dedicato alla volta celeste, è un testo divulgativo didattico che ha
il pregio di esser dettagliato e preciso, ricco di riferimenti filologici nella
disamina storica relativa all’evoluzione della cartografia celeste che viene
trattata in particolare nei capitoli XXXV e XXXVI. Insieme alle tavole li
riproduco per cortesia della Biblioteca
Nacional de España.
Il primo volume, con 180 capitoli brevi e precisi, ripercorre con un linguaggio semplice e narrativo i concetti fondamentali della geografia astronomica, le conoscenze cosmologiche e la storia dell’astronomia, la descrizione del cielo e dei suoi fenomeni per concludere con un esame dettagliato e operativo della risoluzione di problemi pratici di astronomia sferica. Le tavole , nove oltre a quella del Planisferio, sono a corredo esplicativo dei capitoli più importanti.
Sistemi cosmologici Eclissi, Sole, Mercurio e Marte
Nel testo, dal capitolo XXVIII al XXXIV, vengono descritte oltre 100 costellazioni, quasi tutte disegnate nella tavola: oltre a quelle tolemaiche vengono riportate La chioma di Berenice, Flor de Lys, Antinous, La Paloma, La Crus e le 12 costellazioni meridionali segnalate dai mercanti Keyser e Houtman e inserite da Bayer nella sua Uranometria del 1603.
Le 12 costellazioni meridionali segnalate dai mercanti Keyser e Houtman
I due planisferi sono in proiezione polare stereografica equatoriale, proiettati sulla superficie concava di un globo ideale. Il reticolo di riferimento è quello equatoriale, l’ascensione retta, rappresentata da linee ogni 10°, è leggibile sul perimetro esterno, rappresentato dall’equatore, con la precisione di un grado. I cerchi di declinazione sono disegnati ogni 10°. Il reticolo equatoriale viene completato con le linee dei coluri, i poli ed i circoli polari artico e antartico, il tropico del Cancro e quello del Capricorno. Il reticolo eclittico comprende i due poli, l’eclittica con tacche di un grado e da linee di longitudine, passanti per i poli, ogni 15°.
Magnitudini
Le
stelle sono rappresentate da cinque diversi simboli corrispondenti alle loro
magnitudini la cui scala è riportata al centro della tavola sotto il titolo
della mappa. Non vi sono nomi di stelle, nemmeno lettere o numeri di catalogo
identificativi. La lingua utilizzata è il castigliano. La Via
Lactea è punteggiata e ben
delineata e attraversa entrambi gli emisferi. Il disegno dei personaggi
mitologici e l’impostazione della mappa sono ispirati a quella contenuta nella
Recueil de planches de astronomie di
Diderot et D'Alembert, López
infatti studiò e lavorò a Parigi, frequentando l’ambiente dei cartografi
della città, dal 1752 al 1760.
TITOLO E INDICE
di FELICE STOPPA
LUGLIO 2013