Robert Stawell Ball |
An
Atlas of Astronomy, a series of seventy-two plates, with introduction and
index, |
Robert Stawell Ball
An
Atlas of Astronomy, a series of seventy-two plates, with introduction and
index,
Le tavole che presento appartengono alla prima edizione di un fortunato atlante che vide nei decenni successivi ripetute e continue nuove
edizioni. Lo compongono sette sezioni attraverso le quali il lettore attraversa
tutto il cielo stellato
arrivando ai suoi confini partendo dalla Luna. La prima parte e la quinta sono dedicate ai pianeti ed agli oggetti del sistema solare e alle interpretazioni cosmologiche di questo , Plate 1- 16, delle quali però tre presentano rispettivamente le Pleiadi, uno schema dell’orbita di una stella binaria e le allora recentissime fotografie della Nebulosa di Orione e della Galassia di Andromeda.
Segue
una sezione dedicata al Sole nella quale prefazione l’autore si dichiara
di essere debitore delle tavole contenute in Le
Soleil di Secchi, Plate 17- 22.
Alla
Luna è dedicata la terza ampia sezione, dalla Plate
23 alla 38, preparate da
Thoms Gwyn Elger che ce la presenta in fase giorno per giorno accompagnata
da una seconda tavola grafica di supporto che elenca i nomi delle
strutture lunari che man mano si fanno evidenti al terminatore. Le prime
quattro di queste mappe ricostruiscono in modo dettagliato la parte
visibile del nostro satellite. Le
sezioni IV e VI sono dedicate alla cartografia celeste: nella prima, dalla
Plate 39 alla 50, troviamo
il cielo stellato come lo si può vedere mese per mese alla mezzanotte da
un punto della Terra posto alla latitudine di 53° La
proiezione utilizzata per queste tavole è in parte quella conica ( ideale
per le stelle poste fino ad
una escursione di 45° di declinazione dai poli), alla quale si aggiunge
la proiezione cilindrica per le stelle intorno all’equatore da – 45°
a + 45° di declinazione e una proiezione a
due piani tangenti ai
due poli per le stelle a questi limitrofe. L’autore
nel costruire le mappe ha tenuto come riferimento l’Uranométrie
di Houzeau, ha suddiviso le stelle in sei magnitudini rappresentandone
circa 6.000, quindi praticamente tutte quelle visibili ad occhio nudo con
un cielo perfettamente buio. Gli astri sono nominati con lettere
dell’alfabeto greco secondo il metodo di Bayer o da un numero arabico
secondo il catalogo di Flamsteed. Una selezione di stelle variabili,
presenti nelle tavole ed elencate nell’introduzione, sono tratte
dall’edizione allora più recente dell’Annuaire du Bureau des
Longitudes. Una
tabella per la correzione della A. R. e della Declinazione in funzione
della precessione degli equinozi, posta a pagina 45 dell’introduzione,
permette di poter utilizzare anche oggi, con buona approssimazione, le
ottime tavole dell’atlante. Nel
settimo capitolo l’autore descrive una ampia serie di oggetti celesti
telescopici indicando tra l’altro la posizione da questi occupata nelle
singole tavole. Leggi
l’intera opera nell’edizione pubblicata a New York lo stesso anno 1892 https://archive.org/details/atlasofastronomy00ball
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Tavole
Dalla sezione I e II The General Maps The Solar Maps Plate 5, 8, 10, 11, 12, 14, 15, 17
Dalla sezione III The Lunar Maps Plate 23, 27, 30, 38
Sezione IV The Monthly Maps Plate 39-50
Sezione VI The Star Maps Plate 51-72
di FELICE STOPPA AGOSTO 2014
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