Anonimo da identificare |
Planispherio Celeste, Hemispherio Austral -Hemispherio Boreal - Zodiaco, 1850 circa
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Anonimo da identificare
Planispherio Celeste, Hemispherio Austral - Hemispherio Boreal - Zodiaco, 1850 circa
La mappa celeste risalente alla fine dell’ottocento , cm 42,5 per 23, riportante il cielo stellato suddiviso nei due emisferi, che presento in questa pagina, è stata trovata sciolta e separata dal suo contesto e non è stato possibile per il momento identificarne l’autore.
E’ redatta in lingua galiziana (o cao grande, a lebre, o cocheiro, a orsa grande, o dragao, a coroa, o raposinho, o cavallino, estio, outono…) pertanto l’ambito delle possibili ricerche del suo autore si riduce territorialmente ad una parte del Portogallo e ad alcune province del nordovest della Spagna.
o cao grande
Non è da escludere però anche il Brasile, infatti nell’emisfero australe della nostra tavola due cerchi di declinazione sono dedicati il primo allo sviluppo annuale dello Zenith de Rio de Janeiro (23° di declinazione sud circa) e il secondo a astros que no apparecem ho horizonte de Lisboa. Nell’emisfero boreale altrettanti due cerchi di declinazione sono dedicati il primo allo sviluppo annuale dello Zenith de Lisboa (appena sopra i 38° di declinazione nord) e l’altro a delimitare la zona nord dove si trovano gli astros que no apparecem ho horizonte de Rio de Janeiro.
astros que no apparecem ho horizonte de Rio de Janeiro, Zenith de Lisboa
astros que no apparecem ho horizonte de Lisboa
Zenith de Rio de Janeiro
La mappa è suddivisa in tre parti: a sinistra l’ Hemispherio Austral, a destra l’ Hemispherio Boreal e tra questi e in basso lo Zodiaco, schema che rappresenta l’orbita della Terra intorno al Sole nel succedersi delle stagioni e dei segni zodiacali posti sull’eclittica.
I due emisferi sono costruiti in visione concava ed in proiezione polare equatoriale stereografica: il loro centro è occupato dalla proiezione dei poli terrestri equatoriali dai quali il cielo stellato si estende fino alla proiezione circolare dell’equatore terrestre che coincide con la circonferenza esterna. Su questa sono poste tre scale graduate: La prima misura l’Ascensione Retta al passo di cinque gradi, la più esterna, ancora dedicata alla A. R., la misura in ore e minuti al passo di 12’. La terza scala, posta tra le due già descritte, è suddivisa in mesi e in giorni, di cinque in cinque. E’ quest’ultimo strumento che denuncia l’utilizzo finale della carta destinata sicuramente ad un pubblico non professionista per riconoscere giorno per giorno la presenza nel cielo stellato delle singole costellazioni.
Le tre scale graduate
Il modello complessivo della carta è quello generalmente utilizzato per essere inserito in un grande atlante mondiale, tra le prime pagine, quelle di geografia generale, destinate a descrivere la posizione della Terra nel Sistema Solare e questo nell’Universo.
Oltre ai cerchi di declinazione già descritti il reticolo equatoriale è composto dai rispettivi poli e da raggi di A. R. posti ogni 15°, dove, su quelli corrispondenti ai coluri equinoziali, troviamo una scala graduata destinata a misurare la declinazione degli astri al passo di un grado.
Del reticolo eclittico è disponibile soltanto l’arco di pertinenza della proiezione dell’eclittica.
Le costellazioni e le stelle sono disegnate in bianco sopra un fondo cielo nero. Gli astri sono suddivisi in simboli corrispondenti a sette magnitudini delle quali la settima è utilizzata esclusivamente per formare lo sfondo della Via Lattea e sono designati da lettere degli alfabeti greco e latino secondo la classificazione di Bayer mentre i più luminosi sono accompagnati dal nome classico, quasi sempre in latino.
Grandeza das Estrellas
Le costellazioni sono ben superiori di numero alle 88 attuali, seguendo l’abitudine ottocentesca affermatasi fino ai primi due decenni del novecento di considerare quasi tutte quelle fino ad allora ideate: vengono rappresentate dal disegno del loro personaggio mitologico ma per le più importanti troviamo anche lo schema grafico composto dall’insieme dei segmenti che uniscono tra loro le stelle più luminose; criterio di rappresentazione quest’ultimo che andava ormai consolidandosi nella seconda metà dell’ottocento.
In alcuni casi, come nella immagine che pongo di seguito, dei lunghi segmenti che partono da stelle ben riconoscibili per raggiungerne altre da identificare, orientano e aiutano il lettore a leggere il cielo stellato.
TAVOLA
Hemispherio Austral
Hemispherio Boreal
Zodiaco
di FELICE STOPPA
MARZO 2018