Cristian Friedrich Goldbach

Neuester Himmels-Atlas, Weimar, 1799

 

 

 

 

 

Christian Friedrich Goldbach

1763-1811.

 

Neuester Himmels - Atlas zum Gebrauche fur Schul- und Akademischen Unterricht, nach Flamsteed, Bradley, Tob.Mayer, De la Caille, Le Francais de la Lande und v. Zach, in einer neuen Manier, mit doppelten schwarzen Stern-Charten bearbeitet; durchgehends verbessert, und mit den neuesten astronomischen Entdeckungen vermehrt von C. F. Goldbach. Revidirt auf der Sternwarte Seeberg bey Gotha ; und mit einer Einleitung begleitet vom Hrn. Obristwachtmstr. von Zach.

Weimar, im Verlage des Industrie-Comptoirs, 1799

 

L’atlante di C. F. Goldbach, in lingua tedesca, si compone di 56 tavole del formato di 15,8 cm di altezza  per 20,5 cm di larghezza. La prima e la ventottesima riproducono rispettivamente l’emisfero boreale e quello australe, la ventinovesima riproduce l’emisfero meridionale secondo l’aggiornamento del 1756 di La Caille (http://www.atlascoelestis.com/88%20lacaille.htm), la trentesima e ultima mappa rappresenta le stelle e le costellazioni principali dell’emisfero nord evidenziandone i collegamenti perché possano essere facilmente rintracciabili nel cielo reale.

E’ evidente che l’autore, nel presentare queste tavole riassuntive ha avuto come modello l’Atlas Céleste del  francese Fortin (http://www.atlascoelestis.com/13.htm) ed il Vorstellung der Gestirne di Bode (http://www.atlascoelestis.com/12.htm).

Le altre 52 mappe che riproducono le costellazioni visibili tra il polo boreale e la linea del Tropico del Capricorno raccolgono la vera novità del lavoro di Goldbach sotto due aspetti:

1) Ogni tavola è riprodotta due volte, la prima con le sole stelle senza altre indicazioni se non il doppio tratto tracciato sotto quelle multiple, la seconda è completata con il disegno mitologico, il reticolo di riferimento ed il nome di stelle e costellazioni.

2) Le stelle e le relative informazioni risaltano in bianco su uno sfondo completamente nero. L’autore raggiunge questo speciale effetto naturalistico operando direttamente sulle lastre in rame lavorandole seguendo il processo inverso a quello comunemente usato. Anche Semler, nel 1739, aveva presentato un atlante con il fondo cielo completamente nero (http://www.atlascoelestis.com/semler.htm).

 

 

JUNGFRAU, PARTICOLARE

da

 

http://www.pbase.com/henkbril/goldbach_1799

 

 

Le tavole sono costruite in proiezione concava secondo il metodo Sanson- Flamsteed, le 10.570 stelle, suddivise in sei gruppi di magnitudine (per alcune tavole anche in 7 o 8) e identificate da lettere greche o latine secondo il metodo di Bayer, sono posizionate per il 1790. Vengono riportate le principali nebulose con uno specifico asterisco e segnalate le Nove del 1572 in Cassiopea, del 1600 e del 1686 nel Cigno e la stella variabile Mira nella Balena.

 

KREBS E L'AMMASSO DEL PRESEPE

 

da

 

http://www.pbase.com/henkbril/goldbach_1799

 

 

 

Vedi la presentazione di F. von Zach in

Allgemeine Geographische Ephemeridien

http://zs.thulb.uni-jena.de/receive/jportal_jparticle_00214213

 

BIOGRAFIA DI

Christian Friedrich Goldbach

 

 

per cortesia di

NDB ADB

DEUTSCHE BIOGRAPHIE

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

Rare Books from the Collection of the Linda Hall Library; Poggendorff I, 925; Lalande p. 649; Warner, The Sky Explored pp. 96-7; not in Houzeau-Lancaster

 

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TITOLO

 

INTRODUZIONE DI

FR. VON ZACH

 

 

TAVOLA 1

NORDLICHE HALBKUGEL

 

TAVOLA 28

SUDLICHE HALBKUGEL

 

TAVOLA 29

PLANISPHAERE DI DE LA CAILLE

 

TAVOLA 30

PLANISPHAERIUM

 

TAVOLE DELLE COSTELLAZIONI

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA