John Senex, Edmund Halley  

Stellarum Fixarum Hemisphaerium Australe, London 1721-1728  

 

 

John Senex, Edmund Halley

 

Stellarum Fixarum Hemisphaerium Australe, The Southern Hemisphere Projected on the Plane of the AEquator in which all the Stars  in the Britannick Catalogue and those Observ'd by Dr. Edm. Halley at the Isl. of St. Helena, are carefully layd down for the Year 1690 by Joseph Harris. London 1721-1728

 

La tavola incisa e pubblicata da Senex, prima in copia con quella relativa all’emisfero boreale e poi nel 1728 nell’Atlas Maritimus et Commercialis di Knapton, ha lo scopo di rispondere a due esigenze fondamentali, la prima, scientifica e commerciale, di dare uno strumento preciso ai navigatori negli oceani al fine di risolvere il problema della determinazione della longitudine in mare, la seconda, più scientifica, di dare agli astronomi un fondo stellato sicuro di riferimento onde calcolare e prevedere con precisione  la posizione e le orbite dei pianeti e delle comete, osservazioni indispensabili per verificare tramite l’osservazione la teoria gravitazionale di Newton formulata nei Philosofiae Naturalis Principia Mathematica, pubblicati a Londra nel 1687.  

 

Philosofiae Naturalis Principia Mathematica

 

 

Anche con questi obiettivi era stato fondato l’Osservatorio Reale di Greenvich, diretto da Flamsteed, il quale tardava però a pubblicare le sue fondamentali osservazioni al telescopio che avrebbero allargato il cielo allora conosciuto almeno fino alla settima magnitudine. Il suo atlante sarebbe apparso a Londra  soltanto nel 1729, dopo la sua morte, ad opera degli esecutori testamentari, mentre il catalogo con le posizioni delle stelle, Historia Coelestis Britannica, aveva  visto la luce nel 1725. 

 

 

Atlas coelestis di Famsteed, Emisfero Australe

 

Halley accelerò comunque i tempi pubblicando prima, nel 1712, un catalogo provvisorio, l’ Historia Coelestis (azione subita e fortemente contestata da Flamsteed che ottenne di farne bruciare almeno trecento copie), che comprendeva  una parte delle osservazioni dell’astronomo reale relative alle stelle visibili da Londra fino alla settima magnitudine, e poi, nel 1715 e 1716, due articoli in Philosophical Transactions, concernenti le osservazioni sulle nebulose e sulle stelle del cielo meridionale  che aveva acquisito parecchi decenni prima durante la sua spedizione nei mari del sud all’isola di Sant’Elena. 

 

Historia Coelestis

 

La presente tavola, con quella gemella del cielo boreale, riflette essenzialmente questi due lavori di Halley e fu incisa e prodotta dal più importante cartografo inglese del periodo, John Senex. Nella tavola, nel margine in basso, è posto il seguente riferimento: Engrav'd and Sold by J. Senexat the Globe, over against St. Dunstan's Church in Fleetstreet. Where may be had the Zodiac, containing all the stars hitherto oberved, to which the Moon or planets can at any time apply: very usefull in astronomical observations, particularly in finding the longitude at sea. Also the solar system describing the paths of the planets and comets from Sr. I. Newton by Wil. Whiston M.A.

 

La tavola (70,1 per 65,5 cm di lato, 59,3 cm di diametro il planisfero) in proiezione polare stereografica concava ha per centro il polo equatoriale e si estende fino alla proiezione dell’equatore. Le stelle, suddivise in sette magnitudini, sono posizionate per il 1690 e vengono indicizzate secondo il metodo di Bayer. 

Magnitudines Stellarum, dal planisfero boreale

 

Oltre alle nebulose già menzionate sono da ricordare le presenze nell'emisfero boreale della Nebula in Andromeda, M31, quella in Hercules, M13, scoperta dallo stesso Halley nel 1714 e alcune Nove (o variabili): Nova 1572 in Cassiopea, Nova 1600 e Nova 1686 nel Cigno, Nova 1670 in Vulpecula. E nell'emisfero meridionale le seguenti: Nova 1596 nella Balena ( Mira Ceti), Nova 1605/6 nell'Ophiucus, la Nebula in Orione (M42), Nebula nel Sagittario (M8), Nebula nello Scutum M11) e Nebula nel Centauro ( Omega Centauri). Sono inoltre disegnate le due Nubi di Magellano e la Via Lattea.

 la Nebula in Orione (M42)

 

Come reticoli di riferimento sono presenti quello imperniato sul polo eclittico che prevede linee di longitudine ogni 10° e circoli di latitudine ogni 10° mentre sulla parte dell’ eclittica visibile è riportata una scala graduata con tacche di un grado di longitudine. Il reticolo relativo al polo equatoriale prevede il polo equatoriale, i due coluri ( su quello equinoziale, dal polo fino al punto dell’equinozio d'autunno è riportata una scala con tacche di 20’ di declinazione), il circolo antartico, il tropico del Capricorno e l’equatore all’esterno del quale è possibile leggere l’Ascensione Retta delle stelle sia in archi di grado, tacche di 10’ , che in minuti primi, tacche di 1’ .

Le costellazioni sono accompagnate dal disegno del relativo personaggio mitologico. Sono presenti le seguenti costellazioni non tolemaiche: Robur Carol, Sextans Uraniae, Scutum Sobiesc, Crosier, Columba Noachi e le 12 costellazioni segnalate dai mercanti Keyser e Houtman e inserite da Bayer nella sua Uranometria del 1603.

 

 

Le 12 costellazioni segnalate dai mercanti Keyser e Houtman 

 

Sopra l'origine delle costellazioni australi leggi l' articolo di

E. B. Knobel

   

Nei quattro angoli della tavola vengono date utili descrizioni con relative soluzioni di problemi di astronomia sferica risolvibili con l'ausilio della stessa.

 

 

 

 

 

PARTICOLARE V

 

 

 

 

 

 

La tavola

è pubblicata per cortesia della


NATIONAL LIBRARY OF AUSTRALIA

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA