Richard Schurig, Paul Götz

 

Tabulae Caelestes Continentes Omnes Stellas Caeli, Borealis nec non Australis Nudis Oculis Conspicuas, Leipzig 1886 e 1925

 

 

 

 

Richard Schurig, Paul Götz

 

Tabulae Caelestes Continentes Omnes Stellas Caeli, Borealis nec non Australis Nudis Oculis Conspicuas, Leipzig 1886 e 1925

 

 

 

 

Tabulae Caelestes, atlante del cielo riedito e ristampato decine di volte, vide la luce nel 1886 ad opera di Richard Schurig, tutte le stelle visibili ad occhio nudo fino alla magnitudine 6,5 vi erano posizionate per il 1885.

 

 

 

 

Una seconda edizione, con la collaborazione  di Paul Götz, venne proposta nel 1909 con le stelle posizionate per il 1925.

 

 

 

 

In questa pagina  proponiamo l’edizione del 1925 che, come l’originale, č composta da otto grandi tavole che rappresentano tutto il cielo stellato:

Le tavole 1 e 2, riservate al cielo boreale, e le tavole 7 e 8, per il cielo australe, hanno un formato di 24,5 cm per 38 e propongono le due calotte centrate sui poli equatoriali fino alla declinazione di 60° (nord) e – 60 ° (sud). Il reticolo comprende cerchi di declinazione ogni 10° e raggi di Ascensione retta ogni 10°.

Le altre quattro tavole del formato di 24, 5 cm per 33, rappresentano tutta la fascia equatoriale da -40° a + 40° di declinazione, il reticolo č al passo di 10° sia per la declinazione che per l’A.R.

 

Nell’atlante sono rappresentate le  88 costellazioni ufficiali identificate dal nome in latino e da una curva chiusa punteggiata che ne rappresenta il confine. Alle 88 costellazioni ufficiali, numerate da 1 a 88, sono aggiunte e descritte numerosissime costellazioni ora cadute in disuso ma ancora utilizzate fino agli anni venti del novecento (Anguis, Anser, Antinous, Apis, Argo Navis, Caela sculptura…elencate in ordine alfabetico, ma senza numero, nell’elenco che precede le tavole).

 

 

 

 Le stelle, riportate fino alla 6,5 magnitudine, sono in parte identificate secondo il metodo di Bayer , Flamsteed e Bode e per il cielo meridionale aggiornate utilizzando l’Uranometria Argentina di Benjamin Gould :

http://objdigital.bn.br/objdigital2/acervo_digital/div_cartografia/cart1195358/cart1195358.pdf

http://objdigital.bn.br/objdigital2/acervo_digital/div_cartografia/cart1195358/cart1195358.htm

https://historiadelaastronomia.files.wordpress.com/2019/05/uranometria_argentina_and_the_constellation_boundaries.pdf

 

 

 

 Numerosi sono gli oggetti del profondo cielo nominati secondo il catalogo di Messier e quello del NGC. Ben tracciate con un fondo color celeste appaiono la Via Lattea e le due Nubi di Magellano.

 

 

 

Le tavole degli emisferi nord e sud sono completate da disegni relativi a galassie, nebulose ed ammassi visti al telescopio.

 

 

Una nona tavola, a cura del “Prof. Franz”, Mondkarte, propone la Luna con l’elenco dei suoi mari e crateri. 

 

 

 

 

 

Tabulae Caelestes

del  1925

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA

FEBBRAIO 2021