E. de Montl’Hery

De la trompette du ciel : C’ est à dire, du comete effrayable, qui l’ an de Christ 1618 est apparu, & diligemment observé  par E. de Montl’Hery, Iverdon 1619

 

 

 

 

E. de Montl’Hery

De la trompette du ciel : C’ est à dire, du comete effrayable, qui l’ an de Christ 1618 est apparu, & diligemment observé  par E. de Montl’Hery, Imprimerie de la Societé heluetiale Caldoresque, Iverdon 1619

 

L’autore di questa breve opera ci presenta una rara interpretazione grafica della grande cometa che fu visibile in Europa tra l’ottobre del 1618 e il gennaio 1619.

 Questa di E. de Montl’Heri è una delle tre comete che apparvero nel 1618. Sul fenomeno e sulle sue congetture interpretative  Galileo compose il suo Saggiatore in risposta polemica con le opere del gesuita Orazio Grassi: Disputatio astronomica de tribus cometis anni MDCXVIII e Libra Astronomica ac Philosofica, quest’ultima scritta con lo pseudonimo di Lothario Sarsi Sigensano.

 

Come si può già intendere dall’ incisione che accompagna il titolo dell’opera il nostro autore propende per una interpretazione aristotelica del fenomeno, infatti la cometa viene disegnata con il suo nucleo all’interno della Suprema Regio Aeris e al di sotto della sfere occupate dal fuoco e dalla Luna, onde caratterizzare l’ipotesi della sua origine atmosferica e non celeste. 

 

in Suprema Regio Aeris 

 

La tavola che raccoglie le osservazioni, in proiezione concava, presenta un reticolo incentrato sul polo eclittico; la longitudine delle stelle può essere letta con la precisione di un grado  attraverso le tacche e la numerazione riportate sull’arco di cerchio dell’eclittica, suddivisa in spicchi da linee di longitudine ogni 30 gradi. Il reticolo è inoltre completato dalle proiezioni del polo equatoriale, dei circoli dei tropici e del circolo polare artico. Con le lettere e ed h  vengono rispettivamente denominati il meridiano e l’orizzonte del luogo di osservazione. Tra le costellazioni che fanno da cornice al fenomeno vengono posizionate le stelle più luminose, apparentemente senza distinzione di magnitudine; l’unica stella ad essere denominata è Arcturus,  indicata nel Bootes con la lettera u. Le costellazioni presenti sono quelle tolemaiche ad esclusione della Chioma di Berenice, identificata dalla lettera o, disegnata curiosamente come tre fiamme che occupano i vertici di un ipotetico triangolo. 

 

o  Est la cheuelure de Berenices

 

Il percorso della cometa, dalla sua apparizione all’orizzonte in ottobre nella costellazione dello Scorpione, dove manifestava la presenza di una lunga coda, fino al suo affievolirsi e scomparire nei pressi della Stella Polare, è tracciato con una linea continua evidenziata da quindici punti particolari.

Tutti gli oggetti presenti nella tavola sono denominati da lettere dell’alfabeto latino che trovano la loro spiegazione nell’elenco presentato nella pagina  24 del libro.  

 

La stessa tavola è anche contenuta nella seguente edizione in latino dell'opera di E. de Montl’Hery ( per cortesia di Biblioteca Digital Hispanica)

De Tuba Coelesti, hoc est de Cometa Terrifico qui anno Christi 1618 apparuit et sedulo observatus est

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Titolo e frontespizio

 

La tavola

 

La pagina 24

 

 

 

Antologia delle osservazioni di C/1618 W1, la terza e Grande Cometa del 1618

 http://www.atlascoelestis.com/antologia%20com%201618%20base.htm

 

Di Anonimo, la cometa nei cieli di Augsburg

 

www.atlascoelestis.com

di Felice Stoppa