Conrad Meyer

Planisphaerium Coeleste. Curâ Philomusi sculpsit Conrad Meÿer. Tiguri 1681, Zürich 1681

 

 

 

Conrad Meyer

 

Planisphaerium Coeleste. Curâ Philomusi sculpsit Conrad Meÿer. Tiguri 1681

 

 

 

 

Il planisfero celeste che presento in questa pagina venne inciso a Zurigo nel 1681 da Conrad Meyer, pittore ed incisore svizzero.

L’occasione era stata data dall’apparizione nei cieli di C/1680 V1, la grande cometa del  1680-1681, la cometa di Kirch e del Padre Gesuita Eusebio Francesco Chini, che Mayer riporta sulla carta, dimensionandone la coda e la sua direzione, tracciandone l’orbita dal 19 novembre 1680 al 13 gennaio 1681.

 

C/1680 V1, la grande cometa del  1680-1681 nella costellazione della Vergine

 

 

Nel planisfero l’autore riporta inoltre i tragitti parziali delle comete apparse negli anni 1577, 1585, 1596, 1607, 1612, 1618, 1661, 1664, 1665 e 1677. Possiamo trovarvi inoltre l’indicazione di tre Stelle Novae: Stella añi 1572 in Cassiopeia, Stella nova añi 1600 in Cygnus e Stella nova añi 1604 in Ophiuchus.  

 

  

Stella añi 1572 in Cassiopeia                                Stella nova añi 1600 in Cygnus

 

 

Stella nova añi 1604 in Ophiuchus e cometa del 1607

 

 

La tavola, cm 31 x 32,5, riproduce il cielo stellato in proiezione polare stereografica e in visione convessa dal Polo nord equatoriale fino al 28° grado di declinazione sud.

Vi trovano posto le costellazioni tolemaiche oltre ad Antinous, Coma Berenices e Caput Medusae. Vi è delineata la Via Lactea  e le stelle sono identificabili in sei diverse magnitudini come ci avvisa l’autore nella Notae magnitudinis stellarum, posta sulla circonferenza esterna della tavola in corrispondenza della costellazione dell’Hydra.

 

Antinous e la cometa del 1661

 

  

Coma Berenices e Caput Medusae.

 

La cometa del 1577 a sud della Via Lactea

 

 

Notae magnitudinis stellarum

 

Oltre al nome delle costellazioni, in latino e anche in doppia versione, trovano posto nell’incisione i nomi propri di moltissime stelle tra cui anche quello delle Pleiades.

Il reticolo di riferimento principale è quello polare equatoriale, rappresentato dal suo polo posto nel centro della tavola, dal Circolo Artico, dai Tropici del Cancro e del Capricorno, dal circolo dell’equatore e dai due coluri. L’ascensione retta delle stelle è leggibile su di una fascia disegnata sul cerchio perimetrale della mappa sulla quale è posta una scala graduata al passo di un grado di A. R. La declinazione è invece leggibile, grado per grado, su un regolo disegnato su di un lato della tavola e che l’autore definisce: Regula Declinationis Stellarum Planisphaerio inscriptarum

 

 I due poli 

 

 

Declinationis Stellarum Planisphaerio inscriptarum

 

 

Il reticolo eclittico comprende il relativo polo nella costellazione del Drago, l’Eclittica, sulla quale è posizionata una scala graduata al passo di un grado di longitudine, e da linee di longitudine tracciate ogni 30°. Alla distanza di circa 5° di latitudine a sud dell’eclittica trova posto un doppio cerchio di latitudine che delimita con l’eclittica una fascia dove sono disegnati i simboli astrologici delle costellazioni zodiacali.

  

 

La fascia dell'Eclittica nello Scorpione

 

 

TAVOLA

 

 

 

 

 

 

 

 

C/1680 V1

 

Antologia delle osservazioni di C/1680 V1, la grande cometa del  1680-1681, la cometa di Kirch e del Padre Gesuita

 Eusebio Francesco Chini.

 

 http://www.atlascoelestis.com/Cometa%201680%20base.htm

 

 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA

APRILE 2016