Peter  Megerlin

 

Eygendlicher Abriss des Anno 1680 entstandenen Cometen. Gedruckt zu Basel / Durch Johann Rudolph Genath, Basilea 1681

 

 

 

 

Peter Megerlin

 

Eygendlicher Abriss des Anno 1680 entstandenen Cometen. Gedruckt zu Basel / Durch Johann Rudolph Genath, Basilea 1681

 

 

 

 

Nel volume N° 19 del 1874 della rivista di scienze naturali

Vierteljahrsschrift der Naturforschenden Gesellschaft in Zürich

 diretta da Rudolf  Wolf, al paragrafo 138, vengono commentate due tavole riferentesi rispettivamente alla grande cometa del 1664, C/ 1664 W1, e a quella altrettanto spettacolare del 1680, denominata Cometa di Kirch, C/1680 V1 Kirch.

Il paragrafo 138 è intitolato Abbildungen der Cometen von 1664 und 1680. – Von Prof. Wolf geschenkt.  

 

 

 

Le due tavole, identificate dallo stesso titolo del 1874, sono ancora oggi reperibili in coppia e sono archiviate presso l’Image Archiv ETH Bibliothek Zürich che le propone alle seguenti pagine del proprio sito:

http://ba.e-pics.ethz.ch/latelogin.jspx?records=:3275&r=1494754897432#1494754906635_1

 https://www.e-pics.ethz.ch/index/ethbib.bildarchiv/ETHBIB.Bildarchiv_Ans_02775-075-PL_3275.html

 

La tavola relativa alla cometa del 1664 porta il titolo Vorstellung des. den 8 Christm. 1664 bey [bei] früher Morgenzeit zu Zürich gesehen sehr grossen Cometsternens

Quella del 1680 il seguente: Eygendlicher Abriss des Anno 1680 entstandenen Cometen. La xilografia contiene un  commento al fenomeno celeste curato da P. Megerlin.

 

 

 

Eygendlicher Abriss des Anno 1680 entstandenen Cometen. Gedruckt zu Basel / Durch Johann Rudolph Genath, Basilea 1680

 

 

 

 

 La tavola, 37,5 x 31,5 cm , è una xilografia di un foglio volante di informazione avente come tema la grande cometa apparsa nel 1680. Fu pubblicata a Basilea da Johann Rudolph Genath e commentata da Peter Megerlin.

Esiste almeno un’altra copia di questa xilografia, identica a quella che presentiamo a meno del doppio cartiglio rappresentante i simboli del Sole e della Luna che nella nostra sono posti a destra ed a sinistra del titolo. La possiamo esaminare al seguente indirizzo curato da  e/rara:  

 

http://www.e-rara.ch/zuz/doi/10.3931/e-rara-50582

 

 

Cartiglio rappresentante i simboli del Sole e della Luna

 

Una terza variante della tavola, riprodotta a pag. 86 del volume di Ronald Stoyan, Atlas of Great Comet, è priva della cometa nella sua posizione D, definita nella nostra con la frase Der stand des Cometen den 7  Hornung.

 

 

copia della tavola priva della posizione D della cometa

 

 

 

D, Der stand des Cometen den 7  Hornung

 

Il nostro esemplare si compone di due parti ben distinte: La carta e la cornice di testi esplicativi.

 Nella parte centrale troviamo la carta  con il teatro celeste della cometa nell’intervallo di tempo tra il 20 dicembre 1680 ed il 25 gennaio 1681 (Calendario Giuliano). La carta è incorniciata tra due colonne che riportano il commento di Peter Megerlin ed un ricco apparato didascalico che, lettera per lettera, elenca le definizioni degli oggetti disegnati nella carta.

 

L’astro chiomato che vi viene rappresentato venne scoperto da Kirch al telescopio il 14 novembre 1680 (giorno 4 nelle sue tavole, dove tutte le date anticipano di 10 giorni conformandosi ancora al calendario giuliano). Rimase visibile fino alla notte del 19 marzo 1681. Per la sua luminosità e l’estensione della coda viene ricordato come la Grande Cometa del 1680 o cometa di Kirch. E’ oggi classificato con il codice C/1680 V1 e riporta inoltre il primato di essere il primo astro chiomato ad essere scoperto con l’ausilio di un telescopio. 

 

C/1680 V1 è uno degli astri chiomati più appariscenti che siano mai stati visti, al massimo della estensione la sua coda si estendeva per oltre 90°, venne riprodotta da diversi artisti, apparve su moltissimi fogli di informazione volante e venne studiata in tutta Europa da diversi astronomi: Friedrich Büttner da Danzica,  Jean de Fontaney da Parigi, Johann Heinrich Voigt da Amburgo, Jakob Honold da Ulm…  Venne studiata indipendentemente dal Padre Gesuita Eusebio Francesco Chini (Eusebius Franz Kühn) di Segno in Val di Non, che la osservò da Cadice durante il suo viaggio che lo avrebbe portato in missione nel nuovo mondo in California dove pubblicò il suo saggio scientifico firmandolo con il nome di Eusebio Francisco Kino.

 

Un’antologia di documenti relativi alla sua osservazione può essere consultata alla seguente pagina:

 

http://www.atlascoelestis.com/Cometa%201680%20base.htm

 

La nostra carta è costruita in visione concava ed in proiezione polare eclittica. Il reticolo eclittico è composto dal Polus Eclipticae D, dalla Pars Eclipticae H , da un unico circolo di latitudine posto a circa 25° e da raggi di longitudine che si diramano da D ogni 30°.

Una scala graduata al passo di 10° di latitudine e di longitudine incornicia la tavola su due lati.

Il reticolo equatoriale è rappresentato soltanto dal Polus Mundi o Stella Polaris E, dal Circulus Polaris F e dal Tropicus Cancri G.

 

Con A, B, C, D vengono denominate le quattro posizione dove appare la cometa con la sua lunga coda orientata.

Tutte le costellazioni presenti nella carta sono denominate da altre lettere in maiuscolo o minuscolo dell’alfabeto latino delle quali d , Z e L sono dedicate alle sole  presenti tra quelle ora non più utilizzate: Antinous oder Ganymedes , Tigris e Medusae Haupt. La lettera e è destinata alla Via Lactea.  

 

Antinous oder Ganymedes, d

 

Medusae Haupt, L

 

 

Le stelle sono posizionate con buona approssimazione e distinte in sei magnitudini secondo la tabella che l’autore colloca nell’angolo in basso a sinistra della carta. Oltre alla Stella Polare di una sola stella viene riportato il nome proprio: Capella con la lettera N.

 

Capella con la lettera N

 

 

 

 

TAVOLA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dello stesso autore esamina

Peter Megerlin

 

Discursus Mathematicus de cometa nuper viso , In inclyta Academia Basiliensi publicè habitus, Die 15. Febr. Anno 1661

 

http://www.atlascoelestis.com/Megerlin%201661%20base.htm

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA

AGOSTO 2017