Edmond Halley

James Clark

Catalogus Stellarum Australium sive Supplementum Catalogy Tychonici, London 1679

CAROLO II D. G. MAG. BRIT. FRA & HIB. REGI SEMPER AUG Hanc Australis Hemisphaerii Tabulam...London 1678

 

 

Edmond Halley

 

Catalogus Stellarum Australium sive Supplementum Catalogi Tychonici Exhibens Longitudines & Latitudines Stellarum ... Authore Edmundo Halleio. London 1679

 

 

EDIZIONE IN LATINO            EDIZIONE IN LATINO E FRANCESE

           

 

 

 

TAVOLA

James Clark

CAROLO II D. G. MAG. BRIT. FRA & HIB. REGI SEMPER AUG Hanc Australis Hemisphaerii Tabulam...London 1678

 

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La tavola di Edmond Halley, incisa da Clark, è contenuta nella sua opera giovanile Catalogus Stellarum Australium sive Supplementum Catalogy Tychonici,  venne pubblicata a Londra nel 1679 al ritorno dal suo viaggio di due anni all’isola di S. Helena, dove con l’ausilio del telescopio aveva aggiornato con precisione la posizione e la magnitudine delle stelle dell’emisfero sud. Il catalogo in latino venne subito tradotto anche in francese.

La tavola, ristampata identica nell'opera, era stata incisa nel 1678 da James Clark (vedi Deborah J. Warner, The Sky Explored, pag. 107, 1B), originale che può essere esaminato alla seguente pagina:

https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8490612t/f2.item

 

 

In questa sede, per cortesia della Biblioteca Nacional de España, riporto documenti estratti dalle due edizioni in latino e francese. La tavola contiene anche due schemi relativi al passaggio sul Sole del pianeta Mercurio, che l’astronomo osservò da S. Helena il 28 ottobre 1677, e altri due schemi che illustrano il metodo grafico per calcolare per triangolazione la posizione sconosciuta di una stella partendo da quella conosciuta di altre. I due argomenti, che nella edizione francese hanno una loro tavola dedicata, trovano ampia esplicazione nei capitoli aggiunti al catalogo stellare insieme ad uno ulteriore dedicato al moto della Luna.

 

                 

passaggio di Mercurio sul Sole                                           triangolazione

 

 

il titolo e la lunga dedica 

La tavola, in proiezione polare stereografica concava, è incentrata sul polo sud eclittico, misura 46,6 cm di diametro, riporta le stelle osservate e calcolate per il 1678 suddivise in classi di sei magnitudini la cui scala è ben disegnata al bordo esterno sinistro della circonferenza che rappresenta l’eclittica. In un altro grande spazio, all’interno del planisfero, sotto la costellazione del Sagittario, è riportato il titolo e la lunga dedica dell’autore a Charles II al quale viene dedicata una nuova costellazione, la Robur Carolinum, posta tra il Centauro, la Nave Argo e alcune delle costellazioni australi osservate per la prima volta alla fine del sedicesimo secolo dai viaggiatori Keyser e Houtman. La Quercia di Carlo ricorda il luogo di Boscobel dove il re nel 1651 si nascose alle truppe repubblicane durante la guerra civile inglese.

 

Robur Carolinum

 

Il reticolo di riferimento avente per centro il polo sud eclittico, posto nella costellazione dello Xiphias, riporta linee di longitudine ogni trenta gradi, quella dell’equinozio vernale è graduata per ogni grado di latitudine. In corrispondenza dell’ottantesimo grado vi è tracciato un cerchio suddiviso in 19 parti alcune delle quali nominate con il numero degli anni 1678, 1680, 1685, 1690, 1695. L’eclittica che è anche il perimetro esterno della circonferenza riporta una scala graduata con tacche di 15’ di longitudine. Il reticolo equatoriale è rappresentato soltanto dal Polus Antarcticus e dal circolo polare, dal Tropicus Capricorni e da un arco della Linea Aequinoctialis tracciata tra il Cetus e la Virgo. Le costellazioni sono quelle tolemaiche della zona, alle quali vanno aggiunte le dodici di Keyser e Houtman, inserite magistralmente dal Bayer nella sua Uranometria del 1603, e quelle non tolemaiche della Columba Noachi, Crosiers, Robur Carolinum, Linum Piscium. Sono ben evidenti le due nubi di Magellano e la Nova nella Balena, Mira Ceti. Le stelle principali riportano anche il tradizionale nome proprio.

 

le due nubi di Magellano

 

la Nova nella Balena, Mira Ceti

 

 

 

 

 

TAVOLA

 

 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA

GIUGNO 2013

aggiornato NOVEMBRE 2019