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Lorenzo Costa il Giovane

Volta celeste, Camera dello Zodiaco nel Palazzo Ducale di Mantova, 1579

Lorenzo Costa il Giovane

Volta celeste, Camera dello Zodiaco nel Palazzo Ducale di Mantova, 1579

La volta celeste presentata in questa pagina fu dipinta nel 1579, con la tecnica della pittura ad olio su intonaco, da Lorenzo Costa il Giovane (1537-1583) sul soffitto a padiglione della ex Sala dei Cani del Palazzo Ducale di Mantova su commissione del proprietario Guglielmo Gonzaga (1538-1587).

Di base quasi quadrata, 9 m per 8,25 m culmine della volta a 5 m, la Camera dello Zodiaco fa parte dell’Appartamento Verde ed è posta sul lato nord-ovest della Corte Vecchia del palazzo.

L’emisfero celeste, su fondo azzurro, è disegnato in visione concava e ci presenta una zona di cielo ampia 360° in longitudine e circa 180° in latitudine avente il punto omega della Bilancia posto proprio al suo culmine centrale (lo zenit di un ipotetico osservatore nella notte dell’equinozio primaverile) e l’Orsa Minore radente all’orizzonte in un angolo della volta a rappresentare la direzione nord ( la Stella Polare non appare perché posta poco sotto l’orizzonte).

Il Nord nell'Orsa Minore

Pertanto il cielo che vi è rappresentato non è quello visibile da Mantova essendo presenti stelle e costellazioni che sono sempre sotto l'orizzonte sud della città per quasi 45° di latitudine: Argo Navis, Ara, la parte meridionale del Centauro dove quasi sicuramente tre delle stelle posizionate tra le sue zampe posteriori appartengono alla Croce del Sud.

E’ invece quello che si vedrebbe da un luogo posto sull’equatore terrestre in una notte primaverile con la costellazione della Vergine allo zenit.

Cielo tra i due poli in una notte primaverile da un luogo sull'equatore alla longitudine di Mantova (Programma Perseus)

Cielo tra est e ovest in una notte primaverile da un luogo sull'equatore alla longitudine di Mantova (Programma Perseus)

Zona tra le zampe del Centauro dove si trova la Croce del Sud

E’ probabile che l’autore avesse presente la volta stellata del Palazzo Farnese di Caprarola, dipinto soltanto qualche anno prima (1573-1575), la cui metà, sebbene in visione convessa, presenta la stessa zona di cielo della Camera dello Zodiaco con quasi le stesse costellazioni.

Parte della volta celeste di Palazzo Farnese di Caprarola e quella di Palazzo Ducale a Mantova

La rappresentazione celeste è sicuramente interpretabile anche astrologicamente data la scelta dell’autore di collocare allo zenit della volta la costellazione zodiacale della Vergine accompagnata dal Pianeta Luna, pianeta interpretato da Diana posta su un carro trainato da una coppia di cani da caccia per le rappresentazioni della quale si possono leggere le pagine dedicate dal sito del The Warburg Institute (vedi nelle note della Biografia).

L’identificazione dell’evento che l’autore o il suo committente hanno voluto interpretare, pur essendo imperniato sul segno della Vergine e sul Pianeta Luna, rimane però indecifrabile.

Pianeta Luna interpretato da Diana e la Vergine

Le costellazioni dipinte sono quelle tolemaiche con l’aggiunta della Chioma di Berenice, le stelle sono posizionate con relativa precisione e seppure siano distinte per magnitudine non rispettano sempre la giusta luminosità: proprio queste due caratteristiche impediscono di identificare la presenza nella fascia dell’eclittica di qualche altro probabile pianeta.

Il reticolo di riferimento è rappresentato dalla linea sinuosa dell’Eclittica, che ha per estremi le costellazioni zodiacali dello Scorpione e dei Gemelli, da quella dell’Equatore celeste che interseca quella zodiacale nel punto equinoziale omega della Bilancia, dal quale passa anche, perpendicolare all’equatore, il coluro equinoziale, interpretabile in questo caso anche come il meridiano di un ipotetico osservatore posto sotto la volta stellata.