Robert Stawell Ball

An Atlas of Astronomy, a series of seventy-two plates, with introduction and index London   1892

 

 

 

Robert Stawell Ball

 

An Atlas of Astronomy, a series of seventy-two plates, with introduction and index,  London   1892

 

 

 

 

 

Le tavole che presento appartengono alla prima edizione di un fortunato atlante che vide nei decenni successivi ripetute e continue nuove edizioni.

Lo compongono sette sezioni attraverso le quali il lettore attraversa tutto il cielo stellato arrivando ai suoi confini partendo dalla Luna.

 

  

List of plates

 

La prima parte e la quinta sono dedicate ai pianeti ed agli oggetti  del sistema solare e alle interpretazioni cosmologiche di questo , Plate 1- 16, delle quali però tre presentano rispettivamente le Pleiadi, uno schema dell’orbita di una stella binaria e le allora recentissime fotografie della Nebulosa di Orione e della Galassia di Andromeda. 

 

 

 

Segue una sezione dedicata al Sole nella quale prefazione l’autore si dichiara di essere debitore delle tavole contenute in Le Soleil di Secchi, Plate 17- 22.

Alla Luna è dedicata la terza ampia sezione, dalla Plate 23 alla 38, preparate da Thoms Gwyn Elger che ce la presenta in fase giorno per giorno accompagnata da una seconda tavola grafica di supporto che elenca i nomi delle strutture lunari che man mano si fanno evidenti al terminatore. Le prime quattro di queste mappe ricostruiscono in modo dettagliato la parte visibile del nostro satellite.

Le sezioni IV e VI sono dedicate alla cartografia celeste: nella prima, dalla Plate 39 alla 50, troviamo il cielo stellato come lo si può vedere mese per mese alla mezzanotte da un punto della Terra posto alla latitudine di 53°  23’  Nord. Le stelle riportate sono fino alla quarta magnitudine. Le cifre in arabo poste all’interno di queste tavole rimandano per approfondimento a quelle dell’atlante celeste vero e proprio che troviamo nella sezione successiva dalla Plate 51 alla 70, la 71 e la 72 sono quelle riassuntive distinte per emisferi.

La proiezione utilizzata per queste tavole è in parte quella conica ( ideale per le stelle poste  fino ad una escursione di 45° di declinazione dai poli), alla quale si aggiunge la proiezione cilindrica per le stelle intorno all’equatore da – 45° a + 45° di declinazione e una proiezione  ad un piano tangente ai due poli per le stelle a questi limitrofe.

 

Schema della proiezione utilizzata

 

 L’autore nel costruire le mappe ha tenuto come riferimento l’Uranométrie di Houzeau, ha suddiviso le stelle in sei magnitudini rappresentandone circa 6.000, quindi praticamente tutte quelle visibili ad occhio nudo con un cielo perfettamente buio. Gli astri sono nominati con lettere dell’alfabeto greco secondo il metodo di Bayer o da un numero arabico secondo il catalogo di Flamsteed. Una selezione di stelle variabili, presenti nelle tavole ed elencate nell’introduzione, sono tratte dall’edizione allora più recente dell’Annuaire du Bureau des Longitudes.

Una tabella per la correzione della A. R. e della Declinazione in funzione della precessione degli equinozi, posta a pagina 45 dell’introduzione, permette di poter utilizzare anche oggi, con buona approssimazione, le ottime tavole dell’atlante.   

Nel settimo capitolo l’autore descrive una ampia serie di oggetti celesti telescopici indicando tra l’altro la posizione da questi occupata nelle singole tavole. 

 

 

Select telescopic objects

 

 

Leggi l’intera opera nell’edizione pubblicata a New York lo stesso anno 1892

https://archive.org/details/atlasofastronomy00ball

 

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Sezione IV

The Monthly Maps

Plate 39-50

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

www.atlascoelestis.com

di  FELICE STOPPA

AGOSTO 2014